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Primavera ormai passata.

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Primavera

di fragole acerbe

ciliegie succose

di erba tagliata ai cigli

odore di pioggia

su zolle riarse

e rami spogliati

dal vento improvviso.

 

Rosa lo sciame

nell’aria di petali

all’alba un trillo festoso

e balconi di luce

nostalgia di gerani

screziati.

 

Rintocco di ore

campanile che taglia

le nuvole rade

caldo il profumo

alle nari

del pane sfornato

sale la verde collina

capriccio di rose e di spine

ai cancelli

nuova vita che sboccia.

 Dedalus - 21/06/2020 22:57:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

Versi che in un’esplosione di sensazioni percettoriali mostrano il vero mondo interiore della poetessa investito da onde di colori e suoni che l’entourage le reca. Ed è così che nei ristagni psichici, germogliano e fioriscono versi di tutto rispetto, in cui una primavera viene descritta così come viene percepita. Non è semplice, ed a volte direi impossibile, riuscire a mettere in una scrittura la vera percezione così come viene sentita nell’intimo; la vera maestria della poetessa consiste proprio in questo: l’esserci riuscita a pieno titolo.

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